After 5 years together, on December 26th, 2011, we published our first CD, Songs of Freedom! Here you can listen to all the tracks. If you want a copy you can reach us at sessions.voices@gmail.com. For the mp3 of our 1st single Jacob’s Ladder you can click here
PRESENTAZIONE PER STAMPA
Dopo 5 anni di intensa attività concertistica, il 26 Dicembre 2011 è uscito il primo disco delle The Sessions Voices, gruppo vocale tutto al femminile con epicentro a Roma. Nate per sostenere un esame universitario sulla musica folk e spiritual americana sotto la guida del Prof. Alessandro Portelli, le Sessions Voices da sempre inseguono una ricerca filologica, all’interno della tradizione afro-americana, di brani che nella storia dell’America nera sono stati veicoli di profondi messaggi politici, sociali e civili. L’esame in questione verteva sulla rivisitazione in chiave “black” del disco di Bruce Springsteen, The Seeger Sessions (da qui il nome del gruppo), con l’intento di sottolineare quanto la musica folk bianca americana sia più vicina di quanto si creda a quella nera, condividendone storia (e storie), territorio e ideali.
E così nel disco compaiono alcune “freedom songs” che fecero da colonna sonora al Civil Rights Movement, come Jacob’s Ladder e O Mary Don’t You Weep , o anche la sempreverde When The Saints Go Marching In, in cui le Sessions propongono strofe più “secolari”, ereditate dal movimento dei diritti civili e dalle manifestazioni della working class americana; e proprio da quest’ultima viene anche John Henry, una delle più famose “hammer songs”, canzoni che denunciavano le terribili condizioni in cui gli operai (perlopiù neri o nativo-americani) lavoravano alla costruzione delle linee ferroviarie che piano piano portavano l’America sempre più ad Ovest. Struggenti poi sono le interpretazioni di A Change Is Gonna Come da parte di Vahimiti, e di uno dei più antichi spiritual che si conoscano, Motherless Child, con l’arrangiamento e le voci di Daphne Nisi e Chiara Cortez.
Questa personale ricerca sui movimento per i diritti civili ha portato Teura Cenci ad arrangiare ed interpretare Blackbird, composta da Sir Paul McCartney nel 1968 poiché fortemente toccato dalle tensioni razziali che stavano scuotendo il Sud degli Stati Uniti; mentre Sara Sileo e Valentina Certelli (Tinà) hanno proposto una raffinatissima rilettura di God Bless The Child , una preghiera bluesy, laica, che parla all’umanità tutta facendo appello a una spiritualità, una pietas universalmente condivisa. Il gruppo ha voluto aprire il disco con un brano nativo-americano, poiché “è necessario ricordare chi per primo ha abitato le terre che oggi chiamiamo America, e molto spesso anche i più sensibili artisti made in USA omettono questo fondamentale tassello della storia del loro complesso Paese.”
La ristampa del disco vede l’aggiunta di altre cover che hanno segnato la storia del Movimento, quali Blowin’ In The Wind, dove compare Hilary Thavis, nuovo elemento del gruppo, lo spiritual This Little Light of Mine e un’originale reinterpretazione dell’immensa Redemption Song.
Nell’album è presente anche un’originale, composto da ZogaroS: un’anticipazione del prossimo disco che vedrà tutte le Sessions comporre a più mani brani originali. Le registrazioni del disco hanno avuto inizio nel Luglio 2013 presso lo studio “Gli Artigiani” di Roma.